PONTE CAPRIASCA
La Chiesa Parrocchiale di Sant'Ambrogio
La Chiesa Parrocchiale è dedicata a Sant’Ambrogio e questa intitolazione dimostra l’affiliazione della Pieve della Capriasca all’arcivescovado di Milano. Viene fatta risalire al 13.mo secolo e sarebbe stata consacrata dal Vescovo il 9 maggio 1356. Al posto di quella Chiesa del tempo, della quale si sono rispettate e conservate alcune importanti tracce, nel 1835 venne eretto l’attuale edificio in stile barocco-moderno completato da un campanile alto oltre trentadue metri con tre campane concertate in “mi”, azionate elettricamente dal 1981. La chiesa di Sant’Ambrogio deve la sua fama, ed è meta di numerose visite, al grande affresco che rappresenta l’ultima cena.
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Il Cenacolo
Il dipinto che si distende su una lunghezza di oltre sette metri lo si ammira sul lato occidentale della Chiesa e rappresenta una delle migliori copie del celebre capolavoro di Leonardo da Vinci eseguito nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano. Il Cenacolo, restaurato grazie al contributo della fondazione Kottmann nel 1993, ha ottenuto attenzioni e riconoscimenti per le sue particolarità come ad esempio il nome scritto sotto ogni figura, che Leonardo non fece e forse, ancor di più, per l’incertezza sul nome dell’autore. Al proposito vi furono vere e proprie dispute tanto da arrivare, pur con ancora una certa cautela, ad attribuire la paternità a tale Cesare da Sesto (1477-1523) che avrebbe la preferenza rispetto ad altri possibili autori come Francesco Melzi e Marco d’Oggione, discepoli di Leonardo, o a Pietro Luini figlio del celebre Bernardino e ancora a Gianpietrino e Gian Battista Tarilli di Cureglia.
L’Oratorio di San Rocco
All’uscita del paese prima di affrontare la salita del Bossago (ora chiusa al traffico motorizzato) si incontra l’Oratorio di San Rocco; opera eseguita in tempi diversi approfittando del rientro annuale degli emigranti che gratuitamente si prestarono alla costruzione dell’edificio voluto a protezione della peste che imperversò nel 1484. L’Oratorio non fu soltanto chiesa a tutti gli effetti, ma anche luogo di incontro per le genti della Pieve grazie alla sua ubicazione in prossimità di Vaglio, Sala Capriasca e Tesserete. Da parecchi anni ci si sta occupando del recupero e del restauro dello stabile e delle diverse opere contenute. Fra le opere da menzionare le statue di San Rocco e San Sebastiano, l’altare della Madonna dei Sette dolori, la tela della Crocifissione sopra l’altare maggiore e due acquasantiere. L’esercizio del culto nell’oratorio di San Rocco è stato interdetto dalla Curia vescovile con decreto 16 settembre 1963.
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ORIGLIO
La Chiesa di San Vittore Mauro
Il servizio archeologico dell’Ufficio cantonale dei Beni Culturali, fra il 1988 e il 2002, ha condotto studi approfonditi che hanno permesso di identificare più fasi costruttive relative all’edificio di culto.
Alla fine del VII secolo d.C. si è ipotizzata l’esistenza di una piccola edicola destinata a una sepoltura privilegiata, divenuta in seguito un primo edificio di culto costituito da una navata, da un’abside con altare e da un’area cimiteriale con due sepolture importanti.
In segutito si sono succedute varie trasformazioni con relativi ingrandimenti (resi probabilmente necessari in seguito a incendi o eventi naturali) che, attraverso i secoli XIII,XIV e XV hanno portato a conferire alla chiesa il suo aspetto quattrocentesco. Tra il 1606 e il 1614 venne eretto l’attuale campanile e in seguito vennero costruite le cappelle laterali.
La chiesa ha subito restauri importanti al suo interno negli anni 1987-1988, 1995-1996 e 2000, e all’esterno fra il 2002 e il 2004: con il ripristino delle due meridiane, del bugnato sui quattro angoli della torre campanaria, delle balaustre attorno alla torre, la chiesa è stata restituita al suo antico splendore.
All’interno, tra gli altri, si possono ammirare l’affresco tardogotico di San Sebastiano della bottega dei Seregnesi, oli su tela del secolo XVII tra cui uno raffigurante San Vittore a cavallo di Giacomo Quadri.
All’interno, tra gli altri, si possono ammirare l’affresco tardogotico di San Sebastiano della bottega dei Seregnesi, oli su tela del secolo XVII tra cui uno raffigurante San Vittore a cavallo di Giacomo Quadri.
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La Chiesa di San Giorgio e dell’Immacolata
La chiesa di San Giorgio che sorge maestosa sulla collina degradante verso il nucleo del paese, agli inizi del Seicento era una semplice chiesetta che già custodiva una statua lignea della Madonna con Bambino.
In seguito alla visita pastorale di Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, la chiesa primitiva venne demolita e ne venne costruita una nuova su disegno dell’architetto Cesare da Ponte nei primi anni del 1600. Numerosi furono gli interventi fra il Seicento e l’Ottocento, opera degli artigiani della zona (Lepori, Galletti, Quadri, Ferrari, ecc.) e di artigiani milanesi. Nel 1812 San Giorgio venne eretta al rango di chiesa e acquistò la fama di santuario mariano. Un ultimo importante restauro risale al 2008 in seguito a una violenta grandinata che danneggiò gravemente l’edificio.
Nella Chiesa di San Giorgio degna di particolare attenzione è la Madonna della Nivola, una preziosa statua lignea del Trecento che venne inserita in una "nivola" di legno dorato nel 1639 da Bartolomeo Tiberino di Arona. Secondo l’opinione comune sembra che la statua fosse stata ridotta nelle sue vere dimensioni per essere inserita nella nivola. Ma solo nel 1976 la Madonna della Nivola venne tolta dalla nicchia che la custodiva da secoli per essere restaurata. Con grande meraviglia l’inattesa scoperta: la statua che fino allora aveva mostrato soltanto il “santo busto” finalmente apparve nella bellezza della sua figura intera che lo scorrere del tempo aveva tenuta nascosta.
In seguito alla visita pastorale di Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, la chiesa primitiva venne demolita e ne venne costruita una nuova su disegno dell’architetto Cesare da Ponte nei primi anni del 1600. Numerosi furono gli interventi fra il Seicento e l’Ottocento, opera degli artigiani della zona (Lepori, Galletti, Quadri, Ferrari, ecc.) e di artigiani milanesi. Nel 1812 San Giorgio venne eretta al rango di chiesa e acquistò la fama di santuario mariano. Un ultimo importante restauro risale al 2008 in seguito a una violenta grandinata che danneggiò gravemente l’edificio.
Nella Chiesa di San Giorgio degna di particolare attenzione è la Madonna della Nivola, una preziosa statua lignea del Trecento che venne inserita in una "nivola" di legno dorato nel 1639 da Bartolomeo Tiberino di Arona. Secondo l’opinione comune sembra che la statua fosse stata ridotta nelle sue vere dimensioni per essere inserita nella nivola. Ma solo nel 1976 la Madonna della Nivola venne tolta dalla nicchia che la custodiva da secoli per essere restaurata. Con grande meraviglia l’inattesa scoperta: la statua che fino allora aveva mostrato soltanto il “santo busto” finalmente apparve nella bellezza della sua figura intera che lo scorrere del tempo aveva tenuta nascosta.
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